Da oggi fino al 23 giugno 2019 presso gli spazi della 9m2 gallery di Morcote sarà possibile visitare l’esposizione dal titolo “Colori immersi” dell’artista ticinese Pol Poroli.
“Il suo approccio all’arte, più che con il disegno, si è sempre orientato sul colore. E’ la ragione per cui i suoi lavori non hanno mai forme ben definite. Prima di arrivare a questo punto, ha disegnato e dipinto paesaggi, nature morte e figure umane. E’ quindi giunto all’astrattismo senza forzature, l’ha sentito pienamente dentro di sé.” Queste le parole di Vera Dosio Poroli, sorella dell’artista.
Pol sarà presente domenica 16 giugno alle ore 16 presso gli spazi della 9m2 gallery di Morcote per il consueto caffè con artista.
Catalogo disponibile in galleria.
L’esposizione è visitabile su appuntamento. Mentre lo spazio espositivo è visibile 24h/24 7g/7 in Riva dal Garavell a Morcote.
Videoinervista con Pol disponibile su canale vimeo della galleria a questo link
Presentazione a cura di Walter Ghidini
Pol Poroli – Quando il colore è tutto
Una delle caratteristiche più singolari dei quadri di Pol Poroli è la sfacciata rinuncia alla rappresentazione in favore dell’esaltazione del colore, che diviene e resta il protagonista vero delle sue opere.
Sebbene il suo approccio all’arte sia inizialmente transitato dalla pittura figurativa, la sua maturazione lo ha condotto presto in un’altra direzione e cioè quella dell’astrattismo cromatico.
Più di tutti i colori, Pol ama il marrone e tutte le sue tonalità nelle quali ritrova la connessione indissolubile alle polivalenti e ricche manifestazioni della madre Terra. Se nelle sue tonalità calde, il marrone si connette alla terra dispensatrice di frutti, al grembo portatore di vita, caldo, accogliente e confortevole, risulta non estraneo a questo contesto anche un certo sapore erotizzato, poiché il rapporto con la madre-buona, nutrice e riscaldante, è sempre carico di eros. E così, mentre le infinite altezze del cielo richiamano lo spirito, alla terra, con la sua superficie solida e tangibile, corrisponde anche una realtà più concreta dell’esistenza: il corpo fisico materiale.
In un certo senso potremmo affermare che l’astrattismo di Pol si allontana solo apparentemente dal mondo tangibile, giacché in realtà lo supporta in maniera indiretta attraverso l’impiego dei colori che più lo identificano: quelli della terra, della sensualità, dell’abbondanza. L’uso pesante e intenso che Pol fa della materia nelle sue opere rafforza ancor di più la sensazione di concretezza che perpetua l’allegoria artistica rendendola segno distintivo dell’artista.
Quando inizia un nuovo progetto, Pol si fa ispirare dalla natura, ne copia i colori ed inizia a immaginare. In questo processo predilige restare da solo e in silenzio, libero di farsi permeare dalle radiazioni e di risvegliare i richiami primordiali che lo spingono a creare.
Belli da vedere e tanto vivi da poterne sentire il respiro, i quadri di Pol accostano stati dell’esistenza ed emozioni. Osservate attentamente, queste pitture mostrano in maniera inequivocabile come la forma sia opera del colore e non il contrario, un talento che Pol attua in maniera del tutto spontanea ma non per questo meno efficace.