Gonca Perunkovska - "Panta rei"

Da oggi fino al 26 maggio 2019 presso gli spazi della 9m2 gallery di Morcote sarà possibile visitare l’esposizione dal titolo “Panta rei” della fotografa Gonca Perunkovska.

A Gonca Perunkovska piace raccontare storie tramite la fotografia. Questa volta ha scelto di avere – come protagonista dei suoi scatti – l’acqua: mossa, calma, ghiacciata. 
Sempre fonte ispiratrice per Gonca.
Il titolo “Panta rei” (tutto cambia) è molto pertinente con l’attuale vita dell’artista. Per lei infatti sono in atto tanti cambiamenti, proprio come quelli che subisce l’acqua nel 
suo scorrere. Gonca trae la sua forza vitale dall’energia scaturita dal  movimento dell’acqua stessa.
“Panta rei” è la sua terza esposizione personale.

L’artista sarà presente sabato18 maggio dalle ore 16 alle ore 18 per il consueto caffè con artista.

L’esposizione è visitabile su appuntamento. Mentre lo spazio espositivo è visibile 24h/24 7g/7 in Riva dal Garavell a Morcote.

Ulteriori informazioni su www.9m2.gallery

Catalogo disponibile in galleria.

 

Gonca Perunkovska
L’emozione profana della fotografia – a cura di Walter Ghidini
 
È curioso pensare a quante sensazioni trasmette un minuscolo attimo di eternità attraverso una fotografia; probabilmente parte della meraviglia e dello stupore ch’esso regala è proprio in questo fantastico fermo immagine, in questo suo essere regalo silenzioso, flash back di una vita che non torna mai uguale. 
 
Le atmosfere di Gonca Perunkovska insegnano a rallentare e riflettere, a lasciarsi andare alla malinconia che ci assale quando ci troviamo ad osservare orizzonti lontani che paiono trascendere il mondo reale. Ecco che allora ogni parola è inappropriata, e spetta alla fotografia raccontare, come può, il tempo perduto, di quella sensazione che, dimenticata, si consolida e si propaga come il riverbero luminoso di una scintilla di speranza. 
 
Di origine macedone e di formazione economista, Gonca Perunkovska vive in Svizzera da circa 15 anni. Nel suo passato c’è sempre stato poco spazio per l’arte e la fotografia in particolare, che era vissuta più come una passione con la quale collezionare ricordi di viaggio e poco più. Guardando le fotografie di Gonca è sorprendente scoprire come esse siano state tutte realizzate nell’ultimo anno, da quando cioè Gonca ha deciso di trasformare la sua semplice passione in qualcosa di più serio. Come un fuoco che cova sotto la brace, la sua sensibilità si è mostra in un attimo in tutta la maturità, come i lampi di luce che attraversano alcune delle sue immagini più belle. 
 
Dopo un breve corso di introduzione alla tecnica fotografica e tanta applicazione, in pochissimo tempo Gonca mostra già d’aver preso possesso di uno stile che la caratterizza e fa di lei un’artista a pieno merito. Le sue composizioni sono eleganti ed equilibrate ed i giochi di luce, mai banali o vistosi, svelano atmosfere inattese e orizzonti lontani. Gonca è attratta dalla bellezza degli orizzonti immensi e lontani che la conducono con un pizzico di nostalgia alla sua terra natale. Nelle sue fotografie la presenza umana è praticamente assente se non come sentore del vissuto che certi luoghi trasmettono con la loro aria abbandonata ma pregna della fatica e della quotidianità d’un tempo che non c’è più. 
 
Se ogni fotografia è un cristallo di tempo, così sono anche i paesaggi di Gonca che restituiscono a chi li guarda il riflesso del tempo perduto, dell’emozione intrattenibile, della malinconia del distacco e, contemporaneamente, la speranza del ricongiungimento. 
 
Gonca Perunkovska ha appena iniziato a parlarci di se con il linguaggio della fotografia ma è certo che il suo “scrivere con la luce” ha tantissimo da raccontare e noi, osservatori attenti, non ci lasceremo sfuggire l’occasione di leggere i prossimi capitoli.