Dal 1. aprile fino al 15 aprile 2019 presso gli spazi della 9m2 gallery di Morcote sarà possibile visitare l’esposizione dal titolo “Memory cells – celle di memoria: a delicate walk into oblivion” della fotografa Edgarda Lepori.
Edgarda ci presenta una selezione di scatti dal tema molto particolare, ma ripresi con una grande delicatezza. Le fotografie rappresentano infatti dettagli e simboli presenti nei cimiteri e sulle lastre tombali sparsi per l’Europa. Il soggetto è particolare, ma viene qui esposto con un rispetto quasi sacro ed è proprio da questo rispetto che nasce il sottotitolo “a delicate walk into oblivion”; una passeggiata delicata che dolcemente ci accompagna verso l’oblio di chi giace e riposa sotto i simboli sapientemente fotografati da Edgarda.
L’artista sarà presente sabato 6 aprile dalle ore 16 alle ore 18 per il consueto caffè con artista.
L’esposizione è visitabile su appuntamento. Mentre lo spazio espositivo è visibile 24h/24 7g/7 in Riva dal Garavell a Morcote.
Catalogo disponibile in galleria.
Presentazione a cura di Walter Ghidini
Edgarda Lepori
La passione, il viaggio, la fotografia
Ad un certo momento della propria vita adulta, Edgarda prende una decisione importante: cambiare la propria vita e dedicarsi alla fotografia di viaggio. Non è una scelta facile la sua, ma sono la decisione e l’entusiasmo che caratterizzano la sua persona a trasformare la sua svolta in un successo personale prima ancora che professionale. Apre due studi fotografici, uno a Tresivio e l’altro ad Argegno, dove rimane attiva per diverso tempo, dopodiché fa evolvere la propria passione, ereditata dal nonno paterno aviatore e fotografo, coniugandola con quella per i viaggi. Apre un blog di viaggio nel quale pubblica articoli collegati al mondo del golf e fornendo consigli utili e dritte agli amanti dei “green” di tutto il mondo.
Indiscutibilmente legato al reportage, il suo stile evidenzia una grande cura per la scelta delle inquadrature e della corretta esposizione, limitando al minimo gli interventi di post produzione. La semplicità, la pulizia, la chiarezza di linguaggio sono le caratteristiche che le consentono di tradurre in maniera efficace la realtà, senza necessità di aggiungervi orpelli o appigli interpretativi.
Nella scelta dei suoi soggetti, Edgarda predilige le situazioni ambientate giacché ritiene indispensabile ai fini del racconto che essi si facciano tramite della realtà che li circonda che, spesso, li caratterizza e li identifica. Edgarda è una viaggiatrice che fotografa e scrive o, meglio, descrive il mondo che la circonda. Al suo attivo conta diverse pubblicazioni e su altre sta attualmente lavorando.
L’esposizione in corso alla 9m2 gallery di Morcote tratta un tema forse un po’ inusuale nel portfolio di Edgarda ma ugualmente intrigante e pieno di significato: i cimiteri. Luoghi di serenità, fonti inesauribili di emozioni e custodi del passato di una civiltà, i cimiteri non devono essere necessariamente considerati lugubri e separati dal mondo dei vivi. Lo dimostrano i suoi scatti quasi monocromatici dai quali emerge, tranquillo ma delicato, il senso di distacco per chi non è più. Il corpo si consuma, la memoria si sfalda, mentre la pietra resta (finché riesce a restare). In questo progetto di ricerca, statua e carne si incontrano in un punto, abbinati in una fratellanza quasi siamese. A tenerli vicini è la volontà di pietrificare il ricordo per farlo durare (finché riesce a durare). Tutto il resto è diplopia, la miseria visiva di dubitare che anche i riti possano non funzionare.